Elemento di aerazione
È indispensabile per la corretta esecuzione di un manto di copertura e per la buona salute del tetto in quanto consente la circolazione d’aria nel sottomanto realizzando un cuscinetto d’aria che elimina eventuali fenomeni di condensa e favorisce la regolazione termoigrometrica dell’intera copertura che si mantiene così sana ed asciutta. Se ne consiglia l’uso su almeno 2 file sfalsate per permettere la circolazione del flusso d’aria. È munito di una griglia di protezione in plastica che ne impedisce l’accesso a volatili o altri animali. È errato impiegarlo come elemento di sfiato (vedi) di canalizzazioni impiantistiche.
Posa in opera di accessori per tetti
POSA IN OPERA ELEMENTO DI AERAZIONE
Qualora sia richiesta una maggiore circolazione d’aria sottomanto ai fini della ventilazione é possibile impiegare delle tegole di aerazione la cui funzione é quella di incrementare la quantità d’aria circolante. Le tegole di aerazione vanno posizionate su due file: lungo la linea di gronda prima dello sporto del cornicione, e quindi al di sopra dello spazio abitato, e sulla penultima fila prima della linea di colmo. Su falde non più lunghe di 5-6 metri, due file di tegole di aerazione può essere considerata una soluzione efficace.
E’ opportuno che le tegole di aerazione vengano posate sfalsate fra loro lungo la linea di massima pendenza Su falde di lunghezza superiore ai 5-6 metri, fino a circa 8-10 metri sarebbe necessario posizionare almeno una ulteriore fila di aeratori in mezzeria della falda Il numero delle tegole di aerazione é in funzione della zona climatica, della pendenza, della lunghezza e dell’orientamento della falda e delle prestazioni che si desiderano ottenere.
Per ottenere una buona microventilazione, su falde con pendenza media del 30% e lunghezza circa 5 – 6 metri, può essere sufficiente un elemento di aerazione ogni 5-6 metriquadrati di tetto, ossia un elemento di aerazione ogni 4-5 tegole standard, su due file: una in gronda e una in colmo.
ATTENZIONE: la tegola di aerazione non deve mai essere impiegata per l’evacuazione di aeriformi provenienti da canalizzazioni impiantistiche sottostanti (cucine, bagni, fosse biologiche, ecc.) per i quali esistono elementi appositi (vedi “camino”).